Dal 15 al 26 maggio, in prima nazionale al Teatro Parioli – Costanzo di Roma, Massimo Ghini sarà protagonista di NOI GIUDA, un'opera innovativa scritta e diretta da Angelo Longoni, che esplora una figura storica e religiosa tra le più controverse: Giuda Iscariota. Prodotta dal Teatro Parioli, questa pièce promette di mettere in discussione le nostre convinzioni secolari e di ridefinire la percezione del traditore più famoso della storia.
Giuda, l’eterno traditore o semplice esecutore di un disegno divino?
Nella tradizione cristiana, Giuda è sinonimo di tradimento e ambiguità. È colui che ha venduto Gesù per trenta denari, dando avvio alla Passione e, di conseguenza, alla crocifissione, evento cardine della fede cristiana. Ma c'è davvero solo questo nel racconto di Giuda? La sua figura è condannata a restare per sempre incatenata al ruolo di traditore, o c’è spazio per una rivalutazione?
Angelo Longoni, con NOI GIUDA, ci invita a guardare oltre questa semplice etichetta. Giuda, secondo Longoni, è l’essere umano con tutte le sue contraddizioni, mentre Gesù rappresenta la perfezione divina. Tuttavia, senza il tradimento, non ci sarebbe stata la morte di Cristo né la diffusione del messaggio di Dio. Paradossalmente, Giuda potrebbe essere considerato come l’esecutore inconsapevole di un piano divino. Ma se così fosse, come possiamo definirlo colpevole?
Un Giuda diverso: ironico, umano e alla ricerca della sua verità
In NOI GIUDA, il personaggio, interpretato da un carismatico Massimo Ghini, decide di tornare tra noi per raccontare la sua versione dei fatti, stanco di essere additato da due millenni come il simbolo del male assoluto. In una "conferenza" immaginaria, Giuda si confronta con il pubblico, usando il linguaggio e gli strumenti del nostro tempo per riflettere sulla sua figura e sulle sue azioni.
L'opera non intende sminuire la fede, anzi, parte da una base documentaria rigorosa e rispettosa della tradizione cristiana. Tuttavia, Giuda mette in luce le incongruenze narrative che circondano la sua storia, cercando di smontare il movente che gli è stato attribuito. Perché proprio trenta denari? Perché un Messia così diverso da quello che si aspettava? E, infine, esiste un suo Vangelo che il mondo non ha mai ascoltato?
Ghini, nei panni di questo Giuda ironico e riflessivo, riesce a trasmettere un senso di tenerezza e umanità, creando un ponte tra il pubblico e un personaggio storicamente disprezzato. Non si tratta del Giuda maligno e subdolo a cui siamo abituati, ma di un uomo che, con lucidità e sarcasmo, cerca di difendere la propria reputazione, ponendosi come un investigatore della sua stessa storia.
Un'opera che invita alla riflessione
NOI GIUDA non è solo uno spettacolo teatrale, ma un invito a riflettere su temi universali come il tradimento, la colpa e il perdono. Giuda, nonostante tutto, non accetta di essere ridotto al ruolo di capro espiatorio dell’umanità. Anzi, attraverso questa pièce, chiede una riabilitazione morale. E forse, dopo aver assistito alla sua versione dei fatti, il pubblico sarà spinto a guardare questo personaggio con occhi nuovi.
Angelo Longoni, con la sua scrittura incisiva e la regia attenta, riesce a fondere storia, religione e ironia, creando uno spettacolo che sfida il pensiero comune e spinge lo spettatore a interrogarsi sul vero significato del tradimento e della fede.
Massimo Ghini, con la sua interpretazione, dà vita a un Giuda complesso, pieno di sfumature e umanità, dimostrando ancora una volta il suo talento nell'affrontare ruoli profondi e impegnativi. Lo spettacolo sarà in scena fino al 26 maggio al Teatro Parioli, offrendo al pubblico un’occasione unica per confrontarsi con un racconto affascinante e provocatorio.
Una produzione che non lascerà indifferenti, portando sul palco questioni antiche e sempre attuali con un linguaggio moderno e accessibile, che rispetta la tradizione ma osa metterla in discussione.
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