sabato 25 gennaio 2014

L'Educazione Siberiana al Piccolo Eliseo

 Il 28 gennaio debutta al Piccolo Eliseo di Roma, la versione teatrale de l'Educazione Siberiana tratto da romanzo di Nicolai Lilin. Un libro che fin dal suo esordio letterario si è rivelato prima un prodotto editoriale di grande successo - venduto in 24 paesi stranieri e tradotto in 19 lingue - poi arrivato anche sul grande schermo (2013) diretto da Gabriele Salvatores e interpretato da John Malkovich. 

"L’adattamento teatrale di Educazione siberiana - spiegano Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro - si muove intorno alla storia di due fratelli molto diversi tra loro: il primo è Boris, il giusto. Legato agli insegnamenti della tradizione siberiana, rispetta gli anziani e cerca di somigliare in tutto a loro. Il secondo è Yuri, il ribelle. Ha lo sguardo proiettato nel futuro, pronto ad infrangere ogni regola e a tradire la sua stessa famiglia per amore del Dio denaro, così rapito nel suo sogno americano. In mezzo il vecchio Nonno Kuzja, che cerca di far resistere la tradizione dei criminali onesti, nonostante il devastante impatto della società con il moderno delirio del consumismo occidentale. La storia di Boris e Yuri rappresenta metaforicamente il modello del tipico conflitto che si sviluppa nel periodo post sovietico sia dentro una singola persona che nella società intera. All’epoca della fine dell’URSS gli effetti collaterali di quell’evento, i fattori politico-sociali, hanno generato il caos nel popolo stremato dalla dittatura e affamato di libertà. Ed è proprio la percezione distorta della libertà che ha spinto le persone verso atti estremi, fino ad arrivare al drammatico degrado delle anime

 

 Primo di una trilogia, il libro è il crudo resoconto di ciò che significa per l’autore far parte degli Urka siberiani, ultimi discendenti di una stirpe guerriera: uomini che si definiscono “criminali onesti”, gente animata da un’etica forte e antica, capace di brutalità ma anche di esprimere un codice etico che
paradossalmente si dichiara incorrotto nonostante sia l’espressione di una comunità criminale.

Quando Lilin nasce in Transnistria, regione dell’ex Unione Sovietica oggi Moldova, la criminalità dilagante è l’unica certezza per un bambino come lui, cresciuto nel culto delle armi, che vengono esposte in ogni casa ai piedi delle icone religiose, come fossero anch’esse ammantate di sacralità. Nel suo quartiere, Fiume Basso, si concentrano i criminali espulsi dalla Siberia e la scuola della strada è l’unica che vale per Nicolai, un’educazione che passa attraverso i “vecchi”, i criminali anziani ai quali la comunità riconosce lo specialissimo ruolo di «nonni» adottivi. Sono loro, giorno dopo giorno, a trasmettere valori che paiono in conflitto con quelli criminali: l’amicizia, la lealtà, la condivisione dei beni. Ma anche la cultura dei tatuaggi che dicono il destino di ognuno, e che ricoprono la pelle di Nicolai adulto. E quando la cultura dei nuovi delinquenti, giostrata dalle autorità russe, fa breccia a Fiume Basso, nulla sarà più come prima.
 

 dal 28 gennaio al 16 febbraio 2014,
Piccolo Eliseo
 EDUCAZIONE SIBERIANA 
 di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro

 regia di Giuseppe Miale di Mauro.

con Luigi Diberti e Elsa Bossi, 
Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, 
Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti,

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