Quella che ci offrirà Avallone sarà un'interpretazione personalissima, che tocca tutte le emozioni, dal
sorriso al pianto, dalla comicità al dramma, dall’ironia al
surreale, che conduce lo spettatore nelle sfere più intime dei
sentimenti, delle emozioni, attraverso il mito e la leggenda.
Una
leggenda inventata da Baricco che può essere la metafora della
condizione dell’artista, che non sa riconoscersi nei punti di
riferimento e negli stili di vita tradizionali, sempre a metà strada
tra mondi diversi, capace di parlare solo attraverso la sua arte. La
musica jazz di sottofondo colora fortemente lo spettacolo diventando
spesso travolgente protagonista della storia, immergendo il pubblico
in una dimensione nuova e sconosciuta.
La
storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica
meravigliosa. Il suo nome è Novecento ed è impossibile non esserne
rapiti. E’ nato e vissuto sul piroscafo Virginian ed è incapace di
scendere ed affrontare la vita sulla terra ferma. La musica, quella
che “suona perché l’oceano è grande e fa paura” è l’intera
sua vita. E’ una musica che può suonare attraverso ottantotto
tasti, una musica infinita attraverso uno strumento finito. Questa è
l’unica musica che Novecento sa suonare. La vita vera è tutta
un’altra cosa, tutta un’altra musica…. Uno spettacolo
intriso di elementi poetici, capaci di toccare gli animi degli
spettatori.
Da Novecento, non serve ricordarlo, è tratto
il famoso film “La leggenda del pianista sull’Oceano”.
Dal
20
novembre al 2 dicembre 2012
Teatro dell'Angelo
Antonello
Avallone
in
NOVECENTO
di
Alessandro Baricco
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