Dal 6 al 18 gennaio al Teatro delle Muse di Roma andrà in scena CHIUSI di Giulia Ricciardi, per la regia di Patrizio Cigliano. Già Premio Fondi La Pastora 2000, Chiusi indaga con grande onestà e con una giusta dose di cattiveria il complicato mondo femminile di oggi. Ne mette in mostra gli aspetti più intimi ma nel contempo più quotidiani. E’ uno spaccato di verità spietate, grottesche, esilaranti, che nascondono tutta la fragilità delle donne non ancora, testardamente, “signore” ma non più, rassegnatamente, “signorine”. In scena quattro donne, appunto: Paola Majano nei panni di Bianca, Giulia Ricciardi in quelli di Azzurra, Silvia Salvatori in quelli di Celeste e Francesca Romana Succi nel ruolo di Viola. Con la partecipazione in voce di Jocelyn.
Come a dire quattro colori di donna, ovvero quattro quarantenni sull’orlo di una crisi di nervi. Per colpa degli uomini, soprattutto. E l’Uomo, è giustamente assente, con l’illusione che queste “streghe dei Parioli” possano bastarsi: illusione, appunto. Così, sull’orlo della crisi del millennio, restano “chiuse” in loro stesse ma con un irrefrenabile impulso di uscirne quanto prima per correre da un Lui che forse c’è e forse no, che forse le aspetta e forse no, che forse le ama e forse no. Dal capodanno del 2000 a quello del 2010, per provare a trarre un bilancio del proprio “essere donna”. Dubbi, crisi, schermaglie, rappresentazioni di umori palpitanti e di frenesie goliardiche, nel ricordo delle grandi aspettative di appena 10 anni fa. Aspettative tradite o raggiunte? Quattro donne - per di più attrici anche nel testo - che nascondono nel cliché teatrale le loro paure, rifugiandosi in una comicità violenta e spassosa, tra Almodòvar, Woody Allen e Totò.
E’ sicuramente un testo molto “chiacchierato”, come chiacchiererebbero quattro amiche sincere, tra un battibecco e una risata, per passare l’ultimo dell’anno senza clamori ma con ancora tante speranze. Il testo è sincero, esilarante, ma soprattutto capace si spalancare una finestra alle spettatrici attraverso la quale riconosceranno nelle quattro protagoniste un po’ di loro stesse. E al contempo mostrando agli uomini che cosa passi nelle teste delle nostre compagne. In conclusione: siamo ancora certi che le donne siano davvero il “sesso debole”?
domenica ore 18.00, sabato doppio spettacolo ore 17.00 e ore 21.00
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