Il pubblico romano non delude e ha saputo accogliere Carboni con un abbraccio calorosissimo che ha contribuito a rafforzare il rapporto di affetto tra il cantautore e Roma. Dal palco ha ricordato un capitolo personale della sua biografia, di quella volta che nel 1983 venne a Roma in treno da solo, per poi proseguire il viaggio in autobus per raggiungere la via Tiburtina dove lo attendeva la firma del suo primo contratto.
Aveva 21 anni e il suo sogno di ragazzo era quello di poter vivere della sua musica, un sogno diventato realtà "anche grazie a tutti voi" ha detto dal palco al pubblico presente.
Il tour nasce per promuovere la sua ultima fatica discografica, ma nelle due ore di spettacolo ha sapientemente mescolato vecchi e nuovi successi. Il tutto accompagnato da una scenografia che da un lato riprende le tematiche dello Sputnik e della vecchia URSS, con tanto di citazioni di Jury Gagarin, e dall'altro guarda al futuro con luci fluo, effetti speciali, e un maxischermo
Ad aprire lo spettacolo il brano Segni del tempo, poi il recente Amore digitale e via via un mix tra successi del suo repertorio e nuove canzoni: Il tempo dell’amore, I figli dell’amore, L’amore che cos’è ed è proprio sulle note del grande successo anni '90 che il pubblico ha definitivamente lasciato le sedei per ascoltare il concerto in piedi, lasciandosi così coinvolgere pienamente dalla musica.
A far infiammare il pubblico Il mio cuore fa ciock! e sopratutto la celeberrima Farfallina, Stellina (dei cantautori), Silvia lo sai, Luca Lo Stesso.
E non potevano mancare pezzi come Ci vuole un fisico bestiale e Mare mare per i quali la band si presenta sul palco in accappatoio
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