Beethoven e Schubert vi aspettano martedì 4 settembre nello spazio verde di via Antonino di San Giuliano - alla Farnesina - per un nuovo appuntamento con “Classica al tramonto”, la serie di concerti organizzata dalla IUC nell’ambito di Parterre.
Protagonista della serata, che prenderà il via dalle ore 18, il Trio dei Solisti Aquilani, la celebre orchestra da camera che quest’anno compie cinquanta anni di attività e ha da tempo conquistato un solido prestigio internazionale.
Sul palco Daniele Orlando, Riccardo Savinelli e Alessandro Muller, rispettivamente primo violino, prima viola e primo violoncello dei Solisti Aquilani
È proprio l’esperienza comune nei Solisti Aquilani ad aver portato i tre a formare questo gruppo, con il quale vogliono raggiungere l’essenza e la purezza del suono dello strumento ad arco e riscoprire il repertorio poco valorizzato per trio d’archi, come le due opere di Beethoven e Schubert da loro eseguite in questa occasione.
Il Trio in mi bemolle maggiore op. 3 è un capolavoro giovanile di Ludwig van Beethoven, che lo compose nel 1792, a ventidue anni, ma lo modificò radicalmente nel 1796. Non è un caso che abbia sei movimenti come il Trio K. 563 di Mozart, pubblicato proprio nel 1792.
Se da una parte guarda a Mozart, dall’altra anticipa il Beethoven della maturità: infatti è notevole la somiglianza del tema di quattro note dell’Andante, ripetuto insistentemente durante tutto il movimento, con il famosissimo inizio della Quinta Sinfonia.
Anche il Trio in si bemolle maggiore D 471 di Franz Schubert è un’opera giovanile, scritta ad appena diciannove anni, quando il precocissimo compositore viennese aveva già al suo attivo vari capolavori. Come altre opere di Schubert è rimasto incompiuto, infatti solo il primo movimento fu portato a termine, mentre del secondo non restano che poche battute.
Il concerto sarà preceduto da un piacevole aperitivo nel verde.
I biglietti per il concerto sono acquistabili al prezzo di 7 euro (interi) e 5 e 2 euro (ridotti) direttamente in loco la sera del concerto
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