In molti cinema italiani domani arriverà La Traviata à Paris, ideata e prodotta da Andrea Andermann e vincitrice di 4 Emmy ed altri prestigiosi premi internazionali.
Definita da Le Monde “un’eccezionale impresa artistica e tecnica” e dal The San Francisco Chronicle “una Traviata viva, autentica che vi toccherà il cuore profondamente. Non perdetela”, La Traviata à Paris ha
visto la luce grazie ad un apparato tecnologico avanzato quant’altri
mai per realizzare la complessa produzione
dell’opera diretta da Giuseppe Patroni Griffi.
L’azione
è stata spostata nel giugno 1900, in coincidenza con l’Expo Universale
di quell’anno. Il film inizia con una rarissima sequenza dei Fratelli
Lumière girata in quell’occasione e propone al pubblico la struggente storia d’amore tra Violetta Valery e Alfredo Germont, attraverso un'ambientazione molto particolare
La casa di Violetta, dove avviene la festa in cui la cortigiana
scopre l’amore di Alfredo per lei, è ambientata nei saloni
dell’Ambasciata italiana a Parigi; il ritiro in campagna in cui Violetta
e Alfredo vivono insieme, è invece il villaggio voluto da Maria
Antonietta nel parco di Versailles, mentre il Petit Palais è la casa di
Flora dove è ambientato il ricevimento in cui Alfredo apprende che
Violetta è tornata alla vita che conduceva prima del loro incontro,
mantenuta dal barone Douphol. La dimora in cui vive malata Violetta è
invece un piccolo appartamento sull’Ile Saint-Louis.
È il maestro Zubin Mehta a dirigere l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, mentre
dà voce a Violetta Valéry Eteri Gvazava e Josè Cura è l’amato Alfredo Germont, ostacolato dal padre Giorgio Germont, qui Rolando Panerai. Autore di una stupefacente cinematografia è Vittorio Storaro.- Barberini
- Intrastevere
- Lux
- Odeon
- Tibur
- e a Il Piccolissimo di Ciampino
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