Umberto Orsini debutta il prossimo 11 febbraio al Teatro Eliseo in Il giuoco delle parti da Luigi
Pirandello, con Alvia Reale, Michele Di Mauro e con Flavio Bonacci,
Carlo De Ruggieri, Woody Neri. Regia di Roberto Valerio.
Sono passati una quindicina d'anni da quanto Umberto Orsini, sempre qui all'Eliseo mise in scena Il giuoco
delle parti". All'epoca dirigeva il teatro, insieme a Gabriele Lavia e Rossella Falk. A distanza di tempo si scopre "nella stessa
posizione di quando riprendo un libro in mano e sento che molti
pericoli sono in agguato primo fra tutti quello di non trovare le
stesse emozioni di quella prima volta.
Così, - spiega Orsini - col mio regista Roberto
Valerio che proprio con me aveva debuttato come attore in quel
"Giuoco delle parti" di tanti anni fa ci siamo posti una
domanda, fra le tante possibili: ma questo protagonista della storia,
questo Leone Gala, che dice di aver capito il gioco, questo
famigerato "gioco della vita" lo aveva poi veramente
capito?
La didascalia originale di Pirandello che accompagna il
finale della commedia ci descrive un Leone quasi serafico che, dopo
aver mandato il suo rivale al macello, si appresta a gustare il suo
uovo alla coque quotidiano. Questa è l'immagine che chiude tutte le
edizioni che ho visto di questa pièce. Ed è certamente l'immagine
di un cinismo sublime ed insieme inquietante. Proprio questo sinistro
aspetto della personalità di Leone Gala ha fatto nascere in noi
questa domanda: ma davvero finisce tutto li? Quest’uomo che in nome
della ragione ha rifiutato il contatto con i suoi simili, quest'uomo
che si è vuotato delle proprie emozioni e si è dedicato ad una vita
di reclusione dividendosi tra i libri e la cucina, metafora del vuoto
e del pieno e che parla quasi continuamente di istinto e di
ragione..... in fondo non è un uomo che ... s-ragiona? E se così
fosse, ci siamo chiesti, quale potrebbe essere la sorte riservata ad
un uomo così sragionante una volta che il sipario si sia chiuso
davanti a lui? Abbiamo così cominciato a ipotizzare possibili
scenari di una post-vicenda, e abbiamo immaginato un Leone Gala che
viva oltre il limite che la commedia gli ha assegnato, un Leone più
invecchiato e ossessivamente alla ricerca del suo passato, e che lo
rivive come farebbe uno scrittore che voglia mettere ordine alle sue
bozze o cambi la sequenza delle scene, o addirittura le sopprima.
Apparentemente Leone Gala è una gran brava persona ma è certamente
un folle, un assassino col sorriso sulle labbra e la morte nel cuore.
Nel nostro spettacolo lo ritroviamo in un luogo che non può essere
una prigione perché la sua colpa, nonostante la tragica conclusione,
è stata solo virtuale. Il luogo dove collochiamo il nostro
protagonista è certamente uno spazio dove la ragione convive con la
pazzia, dove gli abiti mentali con cui si sono mascherate le
apparenze sono stati dismessi, dove il passato ritorna perché del
passato non si può vedere solo ciò che è passato ma anche ciò che
è sempre presente; è il "luogo - prigione" di un Enrico
IV che gira in costume là dove tutti sono vestiti normalmente e
tutti fanno finta di non accorgersene... È il palcoscenico di
Hinkfuss, il regista di "Questa sera si recita a soggetto",
che in piena crisi creativa cambia le scenografie quasi a capriccio e
commenta le azioni degli attori durante le prove… È soprattutto un
luogo che scardina il salotto borghese ed allarga il campo verso
qualcosa di più proiettato all'esterno, un esterno in cui l'uomo è
più disarmato e perciò più vulnerabile e in qualche modo più
simile e vicino ai nostri contemporanei".
E così per portare in scena questo spettacolo scende in campo la Compagnia Orsini, che vanta una squadra di talenti come Alvia Reale, Michele di Mauro e Flavio Bonacci. Attori che Orsini ha scelto "nel tentativo di scavalcare gli
stereotipi che di solito infestano queste commedie apparentemente
borghesi ho voluto dare a tutti un motivo per lavorare con creatività
innovativa ma con intelligente rispetto della tradizione".
Mettere su uno spettacolo è impegnativo, ma alla fine, al di là di quello che è il risultato finale, Orsini è molto
orgoglioso del lavoro svolto. "Ho - ha detto - la consapevolezza di aver trasmesso alla
compagnia tutti i valori di professionalità e di rigore che la
storia dalla quale provengo mi hanno insegnato".
Dall'11
FEBBRAIO al 9 MARZO 2014
TEATRO
ELISEO
via Nazionale, 183 - Roma
via Nazionale, 183 - Roma
IL
GIUOCO DELLE PARTI
da
Luigi Pirandello
adattamento
Roberto Valerio- Umberto Orsini - Maurizio Balò
con
Umberto
Orsini
Alvia
Reale Michele Di Mauro
e
con
Flavio
Bonacci Carlo De Ruggieri Woody Neri
regia
Roberto Valerio
produzione
Compagnia Orsini
in
collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola
Orari:
martedì, giovedì, venerdì ore 20.45
mercoledì, domenica ore 17.00
sabato ore 16.30 e 20.45
martedì, giovedì, venerdì ore 20.45
mercoledì, domenica ore 17.00
sabato ore 16.30 e 20.45
Settore
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Intero
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Ridotto1
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Ridotto2
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Ridotto3
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platea
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33
€*
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26
€
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21
€
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16
€
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balconata
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29
€
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24
€
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19
€
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15
€
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I
galleria
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18.50
€
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16
€
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15
€
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13
€
|
II
galleria
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13
€
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11.50
€
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10
€
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9
€
|
*
platea per le Prime: 47 €
ridotto1: convenzioni e under 60
non valido alle Prime in platea
ridotto2: under 30 e gruppi adulti (min 10)
ridotto3: gruppi scuola (min 10 persone)
ridotto1: convenzioni e under 60
non valido alle Prime in platea
ridotto2: under 30 e gruppi adulti (min 10)
ridotto3: gruppi scuola (min 10 persone)
Info:
06 488 721 centralino
06 4882114 - 06 48872222 - botteghino
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