Dal 30 ottobre al 18 novembre al Teatro dell'Angelo va in scena KAPUT MUNDI, un progetto tealtrale di Angelo Longono che presenta due atti unici, ANGELI e BRAVI RAGAZZI.
Il primo è una novità assoluta per l’autore e regista, mentre il secondo torna in scena a Roma dopo essere stato uno degli spettacoli di maggior successo degli ultimi anni. Protagonisti sono Riccardo Francia, Lorenzo De Angelis, Valerio Morigi, Edoardo Persia.
Kaput Mundi è un progetto teatrale dedicato a Roma in particolare e a tutte le metropoli italiane in generale, ai giovani che in esse abitano, al disagio che generano, alla difficoltà d’integrazione e all’impossibilità di vivere serenamente la gioventù.
Il significato della parola tedesca kaputt è tristemente
noto e proviene dall'ebraico koppâroth che vuol dire vittima e che si allarga
a: rotto, fuori combattimento, guasto, finito, distrutto, morto.
Il primo è una novità assoluta per l’autore e regista, mentre il secondo torna in scena a Roma dopo essere stato uno degli spettacoli di maggior successo degli ultimi anni. Protagonisti sono Riccardo Francia, Lorenzo De Angelis, Valerio Morigi, Edoardo Persia.
Kaput Mundi è un progetto teatrale dedicato a Roma in particolare e a tutte le metropoli italiane in generale, ai giovani che in esse abitano, al disagio che generano, alla difficoltà d’integrazione e all’impossibilità di vivere serenamente la gioventù.
L'espressione latina caput mundi,
riferita alla città di Roma,
significa capitale del mondo noto,
e si ricollega alla grande estensione raggiunta dall'impero romano tale da fare
della città capitolina il crocevia di ogni attività politica, economica e
culturale mondiale.
Il titolo del progetto, costruito da queste due
parole, è quindi un chiaro riferimento alla passata magnificenza di Roma, alla
sua storia, alla gloria eterna dei suoi fasti e della sua grandiosità.
L’abbinamento a kaputt, nell’assonanza, invece mira ironicamente al contrario:
ai difetti della città, al disagio che vive la sua popolazione, alla rottura
del patto civile tra i suoi cittadini, alla difficoltà di essere giovani in una
città difficile nella quale integrazione e occupazione sono due ideali mai
veramente attuati.
Kaput Mundi è anche un omaggio da parte di un
autore e regista milanese, residente da quasi vent’anni nella capitale, alle
coloriture del linguaggio, alle costruzioni verbali, al modo di provare ed
esprimere i sentimenti, alle parole per manifestarli e alle situazioni sociali
che caratterizzano Roma e i suoi abitanti.
Kaputt Mundi è anche una denuncia nei confronti di
un paese, l’Italia, che si sta progressivamente dimenticando dei giovani e del
loro futuro impedendo loro di proiettarsi al di là di un presente molto
deprimente, confuso e squallido che francamente non meritano.
Kaput Mundi è costituito da due spettacoli separati da un intervallo. Lo spettacolo è propdotto da Break Art di Emilia Campanile e Valeria Ventrella (anche organizzatrici dell’evento) e Titania Produzioni.
ANGELI
Quattro giovani disoccupati passano le loro serate
senza la possibilità di permettersi nulla che non sia una birra, una sola, da
sorseggiare lentamente nel parco del loro quartiere. I loro discorsi sono
caratterizzati dalla frustrazione a causa dell’impossibilità di avere rapporti
umani dignitosi con i propri coetanei e soprattutto con le ragazze alle quali
non hanno nulla da offrire.
L’insicurezza rispetto al loro futuro economico li
ha resi insicuri e chiusi ma ciò che maggiormente li debilita è la mancanza di
un’identità sociale.
Il ruolo che ogni persona ha nella società è alla
base della costruzione di un’autostima fondamentale per un’adeguata
integrazione con gli altri
In questo caso l’incapacità di definirsi
socialmente a causa della disoccupazione ha generato nei quattro amici una
perdita di valore agli occhi degli altri e, di conseguenza, un doloroso senso
di inadeguatezza.
La disoccupazione prolungata li ha portati, nel
tempo, a svillupare la convinzione assoluta che dal loro stato non ne verranno
mai fuori… ma una notte capita un fatto, un episodio che cambia la loro
esistenza. Una bravata, un gioco nato come un dispetto, un’azione insensata che
ha il sapore di un’avventura in grado però di rompere la monotonia e la
rassegnazione.
I quattro amici compiono un furto tanto assurdo
quanto inutile: rubano un’ambulanza credendola vuota.
Ciò che troveranno all’interno però li costringe a
riflessioni nuove e ad affontare la vita con un rinnovato senso di speranza nei
confronti della bellezza del mondo. L’incontro con un angelo potrà essere il
loro punto di ripartenza.
ANGELI è una commedia surreale e poetica, un
tenero apologo sulle speranze infrante dei giovani e sulla necessità di un
cambiamento in grado di innescare la loro capacità di reazione.
BRAVI
RAGAZZI
Sono anni ormai che le periferie delle città
italiane sono sede naturale dei campi nomadi e sono anni che la tensione tra
gli abitanti dei quartieri e gli “ospiti” di etnia Rom, albanese o rumena
cresce in maniera esponenziale.
Anche in questo atto unico quattro amici compiono
una bravata, un’azione insensata per vendicare un torto subito che però, in
questo caso, coinvolge degli innocenti.
Ciò che si vuole indagare con BRAVI RAGAZZI è la
percezione, da parte degli italiani, soprattutto giovani, di un mondo straniero
e diverso che si sovrappone al nostro e che succhia linfa vitale provocando l’asfissia
della nostra organizzazione sociale. La percezione del nomade, apolide, senza
lavoro, senza dimora, senza leggi e regole è assimilabile a quella di un
parassita che trae un vantaggio a spese dell'ospite creandogli un danno
biologico.
BRAVI RAGAZZI racconta di come questa percezione
da parte di un gruppo di giovani residenti nella periferia romana si possa
trasformare in violenza e in dramma. Il vuoto dei loro discorsi, la vacuità
delle loro opinioni, l’ottusità del loro conformismo, l’assenza di modelli di
riferimento sono il paradigma di una società che lentamente sta abbandonando il
mondo giovanile ad un destino di solitudine e di torpore culturale.
C’è la tendenza a pensare che le vittime di questo
stato di cose siano unicamente le persone che subiscono violenze e ingiustizie
ma in qualche modo lo sono anche coloro che le praticano. Il vuoto che circonda
esteriormente i giovani e quello che pervade le loro teste e i loro cuori
colloca anch’essi tra le vittime.
Prima caratteristica di questo vuoto è sicuramente
il linguaggio che si è fatto, negli anni, sempre più povero, sempre più
essenziale, sempre più piatto. Ed è proprio nel linguaggio che si trovano i
primi segni di una violenza che fa presto a superare il livello puramente
lessicale per trasferirsi sul piano fisico generando aggressività.
Bravi Ragazzi verrà presentato in matineè in
esclusiva per le scuole.
TEATRO DELL’ANGELO
Dal 30/10/2012 al 18/11/2012
Break Art di Emilia Campanile e Valeria Ventrella
e Titania Produzioni
presentano
Kaput Mundi
Un progetto teatrale
Di Angelo Longoni
Con:
Riccardo
Francia, Lorenzo De Angelis, Valerio Morigi, Edoardo Persia
Aiuto regia:
Eleonora Ivone
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