Un repertorio ricchissimo di canzoni scritte nell’arco di 18 anni, da “Chicco e Spillo”(1992) a “Pesce d’aprile” (2010)
“Un concerto a più dimensioni senza controllore” di un musicista che riesce sempre a parlare di sè e degli altri da punti di vista imprevedibili
In questi tempi di campagna elettorale, se ne distingue uno tra i tanti "manifesti abusivi" sui muri, ed è l’unico "paradossalmente autorizzato", quello del TOUR TEATRALE DI SAMUELE BERSANI, cantautore geniale, tra i più acuti e visionari della nuova generazione. Sapendo proseguire idealmente il lavoro dei grandi cantautori, Bersani si è confermato negli anni come uno dei rarissimi casi di originalità e mondo a sè stante nella musica italiana, riuscendo nell’impresa di non somigliare mai a nessuno. Evidentemente dotato di una scrittura fra il Cinema e la poesia, sa emozionare e condensare come pochi sulla scena concetti altissimi nello spazio di una canzone, con la capacità di fotografare l’anima delle storie e dei rapporti, senza trascurare “i dettagli nell’inquadratura”che per lui sono fondamentali. Il tour teatrale è l'opportunità per Samuele di presentare nelle più importanti città italiane il suo ottavo album, “Manifesto Abusivo” (Fuori Classifica/Sony Music), che contiene canzoni fatte per essere suonate live come tra le altre, “Ferragosto”, “Un periodo pieno di Sorprese” e “Pesce d’aprile”, il nuovo singolo che è in radio in questi giorni (“Mi sembra impossibile da non capire/è come vivere in un pesce d’aprile/E’ sempre bellissima la cicatrice/che mi ricorderà di essere stato felice”).
14 aprile 2010
Roma Auditorium Parco della Musica
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