Illusione, realtà, ricordo, amore, sono questi gli elementi de "Lo zoo di vetro" di Tennessee Williams, che va in scena dal 13 al 17 gennaio al Piccolo Teatro Campo d’Arte, via del Cappellari 93, per la regia Viviana di Bert, Andrea Baglio, Lina Felice, Brunilde Maffucci, Piero Sarpa.
Il ricordo si propone come protagonista nel delicato mondo dei Wingfield, una famiglia di Saint Louis, composta da Amanda, la madre, e i suoi figli, Tom e Laura. Il padre è andato via abbandonandoli. Ogni personaggio ha assorbito questa assenza e ne porta un tratto.
Amanda, divenuta mostruosamente possessiva, si ritrova sola con due figli difficili da gestire: Tom, poeta impiegato in un magazzino, torna a casa dopo anni di vagabondaggi, insofferente alle prediche ossessive della madre vorrebbe fuggire da questa situazione, ma si sente imprigionato tra un profondo desiderio di libertà e l'amore per la sorella Laura resa claudicante da una malattia che ne caratterizza anche l'animo fragile. Una ragazza chiusa nel suo mondo immaginario fatto di animaletti di cristallo, lo zoo di vetro. Quando alla fine Jim, un amico del fratello, di cui Laura era innamorata fin dal liceo, viene a far visita alla famiglia, lei tenta di vincere con ogni forza la sua ritrosìa, si appoggerà a questo bel giovane, al sogno di diventarne la fidanzata e lo zoo di vetro crollerà.
Dentro gabbie simboliche si esprimono liberamente le fantasie, i sogni, le vite di due donne: madre e figlia che non riescono a realizzare nella realtà il loro ideale d’amore. E poi Jim, simbolo dell’elemento sempre atteso che si manifesterà come l’illusione più grande. Tutta la vita ad aspettare qualche cosa che non c’è; come l’immedesimazione davanti alla proiezione di un film, come i riflessi di un pezzo di vetro. Ed infine Tom, il figlio, che crede di poter conquistare la propria libertà, il suo diritto alla vita ma, nonostante le sue fughe, porterà al suo interno per sempre il ricordo dei riflessi di un pezzo di vetro, e nient’altro.
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